Il vino è tradizione e allo stesso tempo innovazione,

deve essere onesto verso il frutto e rispettare, esaltandolo, il senso del luogo.
Sono per me queste le condizioni fondamentali
di un’enologia di qualità e di unicità.

Alessandra Felluga

I vigneti storici di Castello di Buttrio.

Su queste colline dove la vite è sempre stata di casa, il primo obiettivo è stato capire e valorizzare la ricchezza dei vigneti storici presenti, considerati il patrimonio della azienda. Coltivati intorno al castello, all'interno di un'area di circa 10 ettari, risalgono al 1940 circa e con le loro diverse varietà indigene rappresentano la storia viticola del Friuli. Queste piante, colonne del tempo, trasmettono forza al solo sguardo e donano equilibrio e struttura al vino.

Una realtà da proteggere e da esaltare.

La capacità di affrontare e di superare i mutamenti climatici di questi anni sono il risultato di un impegno meticoloso e della grande attenzione ai momenti stagionali. L’uso delle attrezzature e di prodotti naturali, il diserbo meccanico, la potatura dedicata a ogni singola pianta, rispecchiano il profondo rispetto per questa realtà, protetta ed esaltata secondo i tempi della natura.

La salvaguardia della tradizione.

La produzione dei vigneti storici si basa su basse rese e i frutti ricompensano con vini dai caratteri chiari, eleganti e definiti. In alcuni piccoli appezzamenti si arieggia il terreno eseguendo una zappatura a mano, mentre la vendemmia avviene in piccole cassette dopo un’attenta selezione delle uve. I vigneti incorniciano il Castello di Buttrio con i loro terrazzamenti in un fermo immagine di bellezza sospesa.

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Alcune delle vigne di Castello di Buttrio

Vigne vecchie. Patrimonio prezioso e longevo.

Preziosi vigneti risalenti agli anni ‘30, ‘40 e inizi ‘50 con viti alte e austere, segnate dal tempo, costanti nel dare vini di unica qualità anche nelle annate meno favorevoli. Coltivate a friulano, merlot, verduzzo, malvasia e ribolla, le vecchie vigne sono la naturale continuazione del giardino che circonda il castello. Insieme a pini marittimi, cipressi, profumatissimi osmanthus e magnolie, si levano a custodi silenziose della storia di Castello di Buttrio.

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Gli anfiteatri: cornici di ondulate colline.

I vigneti, posati nel rispetto dell’andamento collinare e della vicinanza al castello, abbracciano il panorama che sconfina verso il Castello di Udine. Godono della massima e migliore esposizione e distribuiscono le proprie viti nel rispetto del microclima di ogni parte. I filari di uve a bacca nera nelle zone più alte, con un maggior bisogno di sole ai fini della maturazione, e di uve a bacca bianca in quelle più basse e fresche, per preservare al meglio profumi e aromi.

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Ettaro. Sauvignon Riserva.

Uve che in tempo di vendemmia vengono seguite con estrema cura per non perdere le ricche e poliedriche note, al naso e in bocca. Nelle annate calde spiccano sentori di pesca bianca, una sfumatura di agrumi e frutti tropicali. Nelle annate fredde prevalgono note di fiori di sambuco e di bosso, intense ed eleganti erbe fini di campo.

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